Il post evento del 2 marzo 2023 | LineaOptima e HBR Italia
Sono quasi vent’anni che Optima si occupa di crescita e sviluppo del marketing procurement nelle aziende e ha avuto la fortuna di incontrare molte speaker, esperti, testimonial che si sono prestati, con la loro professionalità e passione, a rendere sempre più qualitativamente interessanti gli eventi formativo/informativi proposti sinora.
I tempi però, come sappiamo, stanno continuamente mutando e oggi la gestione del tempo è la risorsa più preziosa da salvaguardare per questioni di business e di benessere.
Post covid emerge sempre più il bisogno di autenticità e chiarezza di linguaggio.
Ascoltare chi sa fare bene continua ad essere sicuramente ispirazionale, ma non basta.
Ci siamo chiesti come e cosa fare in questo scenario generale 2023 per poter continuare a stare a fianco alle aziende nella maniera più concreta ed efficace possibile.
Lo scorso 2 marzo, durante il nostro evento in collaborazione con Harvard Business Review dal titolo: "Tra marketing e procurement: Nuove opportunità di collaborazione nel segno dell’innovazione e della sostenibilità", crediamo di aver messo un seme proprio in questa direzione, con una modalità di contenuti, focus group, sharing e restituzione, caratterizzata da eccellenti competenze tecniche e umane del professor Carlo Alberto Pratesi, qualificata preparazione e discrezione di Optima e alto livello di professionalità e condivisione tra i partecipanti.
Siamo partiti da un macro-tema, quello della sostenibilità, che non solo tocca tutte le funzioni aziendali, per non dire tutte le persone su questo pianeta, ma che ha mille sfaccettature e un’estrema complessità a seconda del punto di vista dell’osservatore.
Si è parlato delle 4 “P” della sostenibilità:
Sostenibilità del Pianeta
Sostenibilità dei Processi
Sostenibilità del Prodotto
Sostenibilità della Persona
Considerando che pianeta e processo riguardano più il procurement, mentre prodotto e persona riguardano principalmente il marketing.
Da qui però si desume la necessità, sempre più urgente, di fissare obiettivi comuni e utilizzare strumenti (soprattutto digitali) di condivisione e facilitazione. Se nel marketing la relazione viene generalmente concepita come un rapporto tra impresa e cliente, che metaforicamente potrebbe essere rappresentata dal tiro con l’arco (non a caso si parla di “target”, ossia bersaglio), quando si opera nell'ottica della sostenibilità, non è sufficiente considerare un solo destinatario.
Per ottenere qualche risultato diventa necessario coinvolgere diversi stakeholders e definire una mappa, più simile ad una partita di biliardo.
Peraltro, difficilmente ci si sofferma sul fatto che, se anche uno solo degli interlocutori significativi non è completamente on board, le possibilità di successo si riducono drasticamente e, non solo, ma si vanifica anche l’appoggio di tutti gli altri. Doverosamente strategico quindi prestare attenzione agli stakeholder rilevanti ma “ostili” per garantirsi il successo.
D’altronde la sostenibilità in azienda non si può fare da soli e questa, che sembra una banalità, in realtà è uno dei motivi principali che rallenta il processo. Di fatto la collaborazione deve essere avviata su più fronti:
dentro l’azienda tra le diverse funzioni perché, come dicevamo all’inizio, la complessità del tema implica diversi osservatori (marketing, acquisti, vendite, finanza, legal, ecc.);
lungo la filiera sia a monte verso i fornitori che a valle verso la distribuzione e i consumatori. In questo ambito la digitalizzazione del processo e del prodotto risulta essere di facilitazione e sostegno sia per il marketing che per gli acquisti che per altre funzioni dell’azienda;
tra le filiere è necessario trovare tutti i punti di contatto tra industrie che, anche se distanti tra loro dal punto di vista merceologico, possono fruire reciprocamente delle loro materie prime seconde o scarti;
tra i settori, privato pubblico e terzo la gran parte dei progetti di sostenibilità implicano qualche forma di collaborazione con le istituzioni. Il settore del media marketing può dare visibilità, rallentare o accelerare significativamente qualunque processo trasformativo che coinvolga l’opinione pubblica.
Perché quindi puntare sulla relazione marketing procurement?
Lo abbiamo chiesto direttamente alla Chat GPT che oggi ci risponde riconoscendo che la collaborazione tra le due funzioni massimizza il valore dell’azienda.
4 sono gli aspetti che rendono più collaborativo il loro rapporto:
Obiettivi condivisi: es., riduzione dei costi e miglioramento delle performance;
Scambio di informazioni: es., il marketing sa quali prodotti e servizi sono necessari per le iniziative promozionali, il procurement sa quali sono i fornitori migliori;
Digitalizzazione: la condivisione di piattaforme ad hoc crea una maggiore automazione, rendendo i processi più efficienti e riducendo il risk management;
Competizione più intensa: le azienda devono massimizzare valore mantenendo vantaggio competitivo, in una concorrenza sempre più spietata.
Se sei interessato ad approfondire meglio queste tematiche e soprattutto a contribuire alla stesura di un white paper finalizzato a portare contributi di valore, partecipa ai prossimi appuntamenti che si terranno, sempre a Milano, nelle date del 13 aprile, 24 maggio e 6 luglio 2023.
HBR Italia e il prof. Pratesi continueranno con noi questo “viaggio” alla scoperta del marketingprocurement sempre più “evoluto”!
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